L'UNGUENTO ALLA CALENDULA (by NATALIA)
OCCORRENTE
- Fiori di calendula secchi
- Olio di girasole
- Cera d’api (1/5 del peso dell’olio)
- Vasetti di vetro
PROCEDIMENTO
Mettere a macerare per 40 giorni i fiori di calendula secchi in un vaso di vetro, coprendoli d’olio di girasole.
Filtrare l’olio prima con un colino e poi con una garza di cotone per togliere tutti i residui.
Scaldare la cera a bagnomaria con un po’ d’olio fino a fonderla.
Quando la cera è fusa aggiungere il resto dell’olio di calendula e invasare subito.
Conservare i vasetti al fresco.
PROPRIETA’ DELLA CALENDULA
La calendula è una pianta antibatterica, cicatrizzante e antinfiammatoria molto utile per le scottature, ferite, arrossamenti e irritazioni della pelle, delle ulcere della bocca e per infiammazioni gengivali.
LA MACERAZIONE: UN PROCESSO DI ESTRAZIONE DEI PRINCIPI NUTRITIVI
La macerazione è una tecnica estrattiva che viene condotta a temperatura ambiente.
Consiste nell’immergere la pianta in un liquido (acqua, olio, alcol, ecc..) all’interno di un recipiente ermetico, per un tempo variabile, in base al materiale vegetale ed al liquido utilizzato. La pianta, prima di essere messa in macerazione, deve essere opportunamente lavata, separata dal materiale estraneo come terriccio, sassi, piante infestanti e parti non idonee all’estrazione.
La materia vegetale può essere utilizzata fresca o secca in base all’estratto finale che si vuole ottenere.
Al fine di aumentare il contatto tra il materiale vegetale da estrarre ed il liquido (solvente), la pianta viene opportunamente sminuzzata. Le particelle non devono essere troppo grandi altrimenti il solvente non sarebbe in grado di penetrare nelle cellule più interne, ma non devono neanche essere ridotte allo stato di polvere; ciò comporterebbe la perdita dei principi attivi volatili (oli essenziali) contenuti all’interno della pianta e la difficile separazione per filtrazione del materiale vegetale dal liquido utilizzato, una volta terminato il tempo di macerazione.
Il solvente deve essere scelto in base alla natura chimica dei composti contenuti all’interno della pianta, ossia tenendo conto della loro solubilità e all’uso che si vuole fare dell’estratto:
1. Alcool: è il solvente maggiormente ulizzato perché è in grado di estrarre la maggior parte delle molecole contenute all’interno della pianta (principi attivi), sia che siano esse idrofile (solubili cioè in acqua) sia che siano lipofile ( solubili in olio);
2. Olio vegetale: è in grado di estrarre solo le componenti lipofile ( solubili in olio);
3. Acqua: è in grado di estrarre solo i principi idrofili (solubili in acqua).
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